24 e 25 gennaio 2015: Dalla tradizione al mondo moderno. Commento psicologico al romanzo "Il fondo del sacco" di Plinio Martini
24 e 25 gennaio 2015, presso il Centro médico y psicologico en Paterna, Valencia.
Sulle prime Il fondo del sacco può apparire come un romanzo d'amore e di emigrazione. Plinio Martini racconta la storia di Gori Valdi, giovane cresciuto nella tradizione di Cavergno e della Val Bavona, che a vent'anni, come molti altri, parte per l'America. Poco prima di emigrare si innamora di Maddalena Lopetro. Il dilemma è fortissimo: partire o non partire? Parte, e Maddalena non la rivedrà più, perché lei muore poco tempo dopo la sua partenza. Ritorna a Cavergno dopo 17 anni passati in California. Nel frattempo il paese è cambiato. In Valle sono stati realizzati grandi impianti idroelettrici. Vi ha preso piede il mondo moderno. Gori si interroga sulla sua identità di uomo che ha fatto esperienza di due mondi, quello dell'antica civiltà rurale e quello americano. Si chiede a quale mondo appartenga, quale sia migliore. Riflette sul suo doloroso cammino, e si interroga sul senso della sua vita. Si chede quale futuro abbiano le valli.
Interpreto il romanzo di Plinio Martini psicologicamente, ovvero simbolicamente. Mi chiedo cosa vi sia sotto le forti emozioni che suscita. Il fondo del sacco ci dice come l'anima abbia vissuto il rapido declino della civiltà rurale e l'improvviso avvento del mondo della tecnica. E' per così dire una voce dall'altra parte, che ci dice se il progresso sia stato con anima o se ne abbia causato la perdita. Parlo di emigrazione e delle difficoltà delle Valli e del Ticino da un punto di vista interiore. Il fondo del sacco getta luce nelle profondità del Cantone, ci permette di capirlo meglio. Solleva fondamentali questioni che riguardano il rapporto fra tradizione e progresso. Espone simbolicamente le difficoltà del processo di rinnovamento individuale e collettivo.